Formare e formarsi con la propria equipe, è il primo passo verso un marketing di successo

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Dott.ssa Antonia Nappi

 

Osservando dall’interno il lavoro dell’odontoiatra, dall’ apertura dello studio  alla gestione dello stesso, mi sono resa conto dell’importanza della  sua formazione extraclinica. In quanto, questa professione, non è più il mero esercizio della clinica, ma è ormai una vera e propria gestione aziendale, che oltre all’aspetto puramente clinico del paziente deve districarsi fra oneri burocratici, strutturali, amministrativi, e gestionali . Pertanto lo studio ha bisogno di arricchirsi di nuove competenze che gli permettano di gestire con i minori rischi possibili l’attività aziendale, e  potersi così occupare della gestione clinica con maggiore efficienza e meno preoccupazioni.

Nell’istante in cui l’odontoiatra decide di aprire uno studio, o semplicemente decide di esercitare la sua professione, si aprono dinnanzi a lui, una serie di questioni alle quali dovrà dare una risposta.

Le questioni sono tutte importanti e vanno tutte gestite, in quanto se all’inizio non presenteranno un grande problema con il passare del tempo potrebbero diventare delle vere e proprie grane da dover risolvere.

Durante la mia esperienza maturata con un costante contatto con il mondo dell’odontoaitria, mi sono resa conto dell’importanza di delegare  i vari compiti in base alle competenze, ma per poter delegare bisogna conoscere o almeno capire quello che ci occorre. Quindi è utile che l’odontoiatra si formi e si informi adeguatamente, così che la strada del proprio operato lavorativo possa in qualche modo presentarsi quanto più agevole possibile.

Al di là delle figure professionali (commercialista, ingegnere, architetto, informatico….) che sono necessarie allo studio per l’apertura e per i vari controlli fiscali-commerciali e tecnici-strutturali, quello che serve all’odontoiatra è un equipe fissa e competente in grado di svolgere al meglio l’attività, attraverso protocolli precedentemente stabiliti con lo staff, che agevolano la gestione clinica ed extraclinica dello studio. Non ha senso limitarsi ad assumere la persona che riteniamo di fiducia, perchè semplicemente di famiglia o perchè ci viene proposta e o garantita da altri, oggi il nostro personale deve essere qualificato e formato, prima che acceda ai nostri protocolli lavorativi, deve poter passare da una fase di training per poter essere inserita al meglio nei ritmi lavorativi dello studio.

Lo scopo di ricevere una formazione rivolta alla gestione dello studio è quello di:
•migliorare il rapporto odontoiatra -paziente,
•migliorare il rapporto odontoiatra-assistente,
•migliorare il rapporto odontoiatra-finanza,
•migliorare il rapporto odontoiatra-asl e altri organi di controllo.

Per questo motivo la Formazione del personale è un punto fondamentale verso il quale l’odontoiatra non deve risparmiare, un’equipe formata significa gestire lo studio a 360°, e migliorare la qualità del tempo che si trascorre nello studio.

“I soldi non danno la felicità. Ma la felicità può portare soldi. Almeno così pensa un’indagine realizzata dalla Gallup Organization su 4 milioni di lavoratori americani, intitolata “How Full Is Your Bucket? Positive Strategies for Work and Life”,

la ricerca ha scoperto che lo scorso anno il 65 per cento dei dipendenti intervistati non si è sentito adeguatamente riconosciuto nel proprio lavoro. Questa sensazione sarebbe costata all’economia statunitense 300 miliardi di dollari in produttività.Vi starete chiedendo che centriamo noi con questa ricerca, noi mica produciamo un prodotto.

In realtà voi producete qualcosa, il vostro prodotto è uno dei più delicati e complicati che il mercato possa offrire la salute, quindi anche voi dovete iniziare a sentirvi una azienda che produce, questo passo è fondamentale in quanto vi consente di uscire per un’ attimo dal ruolo meramente clinico a cui siete abituati.

Fino a qualche anno fa, quando si voleva migliorare la propria attività lavorativa la prima cosa era investire nelle nuove tecnologie, creare ambienti di lavoro sempre più efficienti e tecnologicamente avanzati, aver un ambiente che richiami il lusso o quantomeno che urli innovazione, oggi si è arrivati alla conclusione che il miglior investimento da fare oltre a quello tecnologico e strutturale è la formazione del personale. Infatti, il buon funzionamento di uno studio, equivale al “buon funzionamento” degli individui che lo compongono, pensare di produrre un qualsiasi bene di consumo, senza pensare a chi lo produce è una strategia di mercato poco vincente. Per questo motivo oggi, il mondo del lavoro richiede una maggiore attenzione alla persona e al suo sviluppo professionale e di competenze.
Il tempo lavorativo è diventato frenetico e altamente stressante e spesso ricopre il più del 50% della vita dell’individuo, pensare quindi ad una formazione personalizzata costruita sull’individuo e con l’individuo, il cui scopo è quello di migliorare la sua performance lavorativa, ci restituirà:
a. l’abbassamento del livello di stress correlato al lavoro,
b. e l’ottimizzazione dei tempi lavorativi.

Investire nella formazione del proprio personale, significa creare uno studio capace di rispondere alle nuove esigenze del mondo del lavoro, non è la quantità di tempo che dedichiamo al lavoro a generare soldi ma bensì la qualità.

 

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Il sito internet, un biglietto da visita digitale, o una fonte di comunicazione utile?

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Nell’era in cui tutto sembra a disposizione di tutti, sopratutto la conoscenza grazie ad un potentissimo mezzo di comunicazione come internet, credo sia diventato indispensabile per la propria attività professionale farne parte, ma sopratutto farne un buon uso.

Chi è già presente sul mercato e chi ci sta entrando adesso non può ignorare questo strumento, e deve necessariamente farne parte, nonostante la sua attuale clientela non faccia parte del mondo del web, farlo significherebbe rivolgere uno sguardo al passato e non al futuro e uscire così lentamente dal mercato.

Questo all’apparenza è un concetto semplice e di facile intuizione, il problema si pone nella realizzazione di questo progetto. Troppo spesso navigando in internet mi imbatto in siti di studi odontoiatrici, statici e  con poca interattività, dove lo scopo apparentemente pubblicitario diventa soltanto informativo quindi paragonabile al classico biglietto da visita, cosa non credo facesse parte dell’intenzione di chi lo ha commissionato. Per questo motivo è diventata necessaria una discussione sulla comunicazione web oriented, dove quello che sembrava bastare nelle passate relazioni fra medico e paziente, oggi sembra un concetto preistorico e poco efficace.

In poche parole, il web è un mare di informazioni, dove perdere la rotta è facile, per questo  decidere di proporsi deve essere una scelta consapevole ma sopratutto deve far si che il proprio sito  diventi una presenza e non uno sbiadito biglietto da visita.

I social network devono diventare un alleato utile del nostro sito, la nostra comunicazione dello studio deve creare un filo conduttore al di fuori di esso per poter far parte di se, d’altronde navigare nell’oceano con un capitano che conosce la rotta è sicuramente più rassicurante e ci crea meno confusione.

Nel 1759 Samuel Monsoni scriveva su The Idler:   gli annunci pubblicitari sono così numerosi, che sono letti con negligenza, ed è perciò divenuto necessario conquistare l’attenzione con magnificenza di promesse, e con eloquenza talvolta sublime e talvolta poetica”   rubo questa affermazione a qualche secolo fa’ per dimostrare che il concetto che sto cercando di portare avanti in questo articolo, è in realtà trito e ritrito,e chi si occupa di comunicazione lo sa’, e cioè che al di la del mezzo che utilizziamo non possiamo essere banali, ripetitivi o statici, bisogna rincorrere le innovazioni e farle proprie.  Infatti Il nostro sistema percettivo ci permette di eliminare o meglio di selezionare quello che  gli interessa. La quantità di stimoli quotidiani ai quali veniamo sottoposti è infinitamente superiore alla nostra capacità di percepirli, per questo motivo limitarci a proporre passivamente le nostre credenziali non può funzionare. Prove sperimentali hanno dimostrato come le persone sappiano “non vedere” (o rimuovere) qualcosa se per loro non è interessante, anche se l’hanno davanti agli occhi, quindi la nostra parola d’ordine dovrà essere incuriosire per far si di essere scelti.  Spesso nelle relazioni umane essere attraenti per tutti non è una cosa semplice infatti spesso sentiamo la frase: “non si può piacere a tutti”, partendo da qui dobbiamo essere consapevoli che se vogliamo far parlare di noi dobbiamo utilizzare una comunicazione  competente e utile, dobbiamo smettere di fare “spallucce” e preoccuparci di catturare l’attenzione fluttuante dei fruitori del web.

In conclusione una comunicazione per il nostro studio web oriented, non può essere un biglietto da visita tipo informativo perché per far parlare di se bisogna comunicare, bisogna essere interattivi,  visibili, e presenti, bisogna connettersi alle persone e non viceversa,  sia in ambito esterno che interno, sfruttando quindi le potenzialità di chi vi lavora. Tutto questo è possibile interagendo con il creativo del sito non commissionandogli semplicemente e distrattamente un idea ma diventando parte integrante di quell’idea.

Dott.ssa Antonia Nappi

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II PASSAGGIO È FONDAMENTALE : DA STUDIO AD AZIENDA.

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Dott.ssa Antonia Nappi

Il successo porta cattivi consigli. Induce persone intelligenti a credere di non poter sbagliare ed è una guida inaffidabile per il futuro.

Bill Gates.

Lavoro: Occupazione specifica che prevede una retribuzione ed è fonte di sontentamento …….. nessuno di noi penserebbe di iniziare un’attività senza tenere ben presente questa definizione, si lavora per produrre un guadagno economico che ci permetta di stabilire un tenore di vita e di poter investire; in poche parole che ci consenta di entrare a far parte del ciclo economico della società di cui facciamo parte. Per poter valutare in modo corretto ed efficace il nostro operato lavorativo c’è bisogno di imparare o re-imparare a fare i conti, creando uno schema di entrate ed uscite utili che ci permetterà di tenere sempre sotto controllo il nostro margine di guadagno, e quindi valutare il nostro tenore di vita.

Il tallone d’achille della maggioranza degli studenti è la matematica, perchè molto spesso ci appare poco applicativa o peggio ancora poco comprensibile, anche se per tutta la vita a scuola ci si sente dire che è una delle materie più importanti. Io qui sicuramente non vi chiederò di fare le tabelline o le divisioni, peggio ancora di calcolarmi l’ascissa, il punto sul quale mi voglio soffermare è che se utilizziamo un po’ di quella mentalità logico-matematica che tanto ha fatto sudare i nostri Prof. alle interrogazioni potrebbe tornarci utile nella nostra pratica professionale.

Ecco alcuni esempi di domande importanti alle quali dobbiamo imparare a dare una risposta:

  1.  Il mio onorario come l’ho calcolato?
  2. Essendo la mia una professione dove la materia prima è intellettuale, quanto vale il mio tempo?
  3.  Ho un idea di quanto spendo e quanto guadagno a fine anno?
  4.  Quando decido di fare un’investimento sono in grado di fare una valutazione o mi devo rivolgere ad un esperto?
  5. Conosco il mio costo orario, se non sto producendo?

Se avete risposto a queste cinque domande in maniera affermativa allora potete fermarvi nella lettura di quest’articolo, in caso contrario anche se ad una sola non sapete dare una risposta il mio consiglio è: “incuriositevi e andate avanti potrebbe tornarvi utile”.

Come detto in precedenza, uno degli obiettivi principali di chi apre un’attività, o se preferite di chi esercita la propria professione, è quello di guadagnare o meglio di far quadrare i propri conti, perchè al di là della passione che ci ha spinto ad iniziare, sicuramente non sarà quella a “nutrirci”. Proprio per questo motivo è utile fare delle piccole riflessioni sui cinque punti sopra citati, per cercare di ottenere delle risposte a noi utili.

Uno degli errori più comuni che siamo soliti fare, è quello di scegliere il nostro costo in base alla  concorrenza, posizionandoci sul mercato ad un prezzo troppo basso o ad un prezzo troppo elevato, il trucco per scegliere il prezzo giusto è quello di capire prima di tutto quanto spendiamo noi di base per poter erogare quel servizio, a questo dato ricavato dal calcolo dei costi fissi più il calcolo dei costi variabili dobbiamo sommare il nostro guadagno non dimenticando che su questo guadagno noi andremo a pagare le tasse. Il calcolo dei costi fissi più i costi variabili, ci darà una visione abbastanza realistica delle nostre spese e se eseguito con cura e competenza ci darà la possibilità di valutare gli investimenti per lo studio con un buon impatto economico sulle nostre casse.

In realtà i calcoli per un professionista che lavora da anni sono abbastanza semplici, in quanto grazie alla matematica riusciamo a fare delle previsioni statistiche dei costi molto vicini al reale, sia perchè conosciamo bene le spese che si affrontano mese per mese sia perchè abbiamo un’ampia frequenza di tempo che possiamo sfruttare per i nostri calcoli, il difficile sta in realtà nella volontà e nel tempo che vogliamo dedicare a questa cosa. In uno studio agli albori, i dati che riusciamo ad ottenere sono un po’ meno realistici, in quanto si basano su delle spese stimate o poco reali, ma si può comunque fare, l’importante è avere un buon business plan dal quale partire, di solito questo documento viene redatto da professionisti del settore che ci possono aiutare nell’avvio della nostra professione, oppure viene compilato personalmente (internet docet).

Scegliere invece il nostro onorario, quindi quanto costiamo a tempo, è soggettivo e fa parte di una scelta personale, l’unico parametro che ci potrebbe aiutare, se di aiuto abbiamo bisogno è capire a quale target ci vogliamo rivolgere, e decidere così anche attraverso la valutazione dei costi delle prestazioni la nostra strategia di mercato.

Rispondere alla terza domanda per un lavoratore autonomo è fondamentale, capire o meglio sapere i propri costi e i propri guadagni è un dovere, e non va trascurato, altrimenti si incorrere nel ‘errore di fare un bilancio fasullo basato sul conteggio della cassa giornaliera o mensile. Ci tengo a precisare questo concetto, che per quanto possa apparire banale non va assolutamente trascurato, quello che si incassa giornalmente non è guadagno, una parte di esso è spese o peggio ancora è solo spese, avere sempre sotto controllo questi dati ci aiuterà molto nella gestione economica del nostro studio e abbasserà il rischio delle perdite economiche di fine anno.

” questo sopra in una visione semplicistica, è un concetto di economia: la prima nota, ma io preferisco definirlo una strategia di mercato vincente”.

Alcuni studi, scelgono come strategia di marketing (inconsapevolmente la maggioranza delle volte) di far pagare una prestazione clinica non particolarmente costosa per lo studio, ad un prezzo che ricopre a malapena le spese, in quanto hanno altri tipi di prestazioni cliniche che ricoprono abbondantemente i costi persi e i guadagni mancati. Questo concetto visto in visione delle entrate presenti in cassa non è sbagliato,  l’errore in questa pratica si evidenzia nel fatto che se di strategia si sta parlando deve essere consapevole, e soprattutto una volta diventata consapevole bisogna chiedersi se è una strategia  valida per il nostro studio.

Su cosa investire, in che modo e quando, fa parte del nostro bussiness plan, che se è stato strutturato adeguatamente ci aiuterà a fare quello giusto, perchè un’investimento è qualcosa che ci permette di  migliorare il nostro lavoro ma soprattutto di puntare ad un target nuovo, o di implementare quello già esistente. il modo, cioè come farlo, fa parte molto del nostro piano economico, per esempio sapere che un macchinario acquistato con un leasing piuttosto che in contanti ci aiuterà ad abbassare il costo delle nostre tasse è una nozione di economia fondamentale. Riuscire a capire quanto quel macchinario ci farà spendere nel presente ma risparmiare nel futuro è qualcosa che possiamo fare solo se conosciamo bene la nostra strategia di mercato, ma anche se conosciamo i nostri costi attuali.

Il quinto quesito è il più importante, infatti rispondere a questo dato, ci permetterà di motivare il nostro personale e noi stessi a far sì che ogni minuto della nostra attività diventi produttivo, riuscendo ad agevolare il lavoro di squadra, sapere per esempio che stando semplicemente fermo mezzz’ora oltre al mio tempo sto perdendo 40 euro, credo sia un dato di fondamentale importanza per un imprenditore di successo. Non vi sto suggerendo di riempire ogni minuto dello studio con pazienti per non perdere soldi ma semplicemente di gestire i tempi dello studio in modo sempre proficuo.

Quindi per iniziare o proseguire nella nostra attività, con meno rischi possibili dobbiamo fare un altro piccolo sforzo intellettuale che non sarà più un tipo di formazione specie-specifico rivolta alla nostra professione, ma dobbiamo apprendere delle piccole nozioni di economia ed imparare a conversare con il nostro fiscalista.

 

 

 

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Marketing clinico:  Prima l’uovo o la gallina? 

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Il marketing clinico nasce come un concetto di crescita naturale di operatività clinica eccellente trasferita al paziente.
Alcuni pazienti lo assorbono e lo restituiscono al clinico sottoforma di fiducia per tutta la vita, altri pazienti non riescono a contenerlo e lo distribuiscono sottoforma di passaparola.

In questo articolo, vi trasmetto la mia personale visione di come potrebbero nascere le regole del marketing.

 

 

 

 

Chi ha scritto le leggi del marketing odontoiatrico?

 

Era una mente brillante, stratega del mercato o era un brillante clinico che ha solo tradotto nel mercato le sue intuizioni?

A parer mio è come voler risolvere il paradosso è nato prima l’uovo o la gallina?

Noi clinici, siamo l’uovo che produce o la gallina da spennare del  marketing ?

Che tu sia l’uovo o la gallina, poco importa la strada da imboccare deve essere quella giusta, e la mia per esempio è stata il connubio perfetto fra studio ed intuizione.

Vorrei raccontarvi che è stato tutto facile il nostro percorso e che come per magia dinnanzi a noi si siano palesate sempre e solo grandi opportunità, ma ahimè! non è così, il nostro è stato un naturale processo di crescita che per bisogno, intuito o fortuna abbiamo attuato negli anni e che sono state l’iniettore di energia supplementare al motore lavorativo che tutti i giorni muoviamo con fatica e difficoltà.

 

Primo consiglio non odiate i vostri errori ma fatene tesoro sono un ottima guida in questo mare magnum di informazioni 🏊‍♂️

Tra una caduta e una vittoria, abbiamo iniziato a darci un tono, e cercato la nostra strada, la verità è che un processo di crescita, è sopratutto intuito e istinto e guardare al futuro con occhi di curiosità, pensate a tutte le intuizioni e innovazioni portate nel nostro campo ad esempio il cemento di Portland “MTA” in Endodonzia.

🤔Senza il cemento largo ai chirurghi, e poca vita ai “talebani” dell’endodonzia 😂😂… meno male che il mondo è vario è c’è posto per tutti🙇‍♂️

Contaminarsi è la regola del successo : vivere con le sensazioni degli altri e non solo con le  proprie, cercando nel disagio di chi ci si trova di fronte la forza di sperimentare nuovi processi di lavoro con la sola speranza che funzionino per il beneficio a cui sono destinati per il bene collettivo ed universale.

Seconda regola fa lavorare anche lo stomaco non solo la testa!

Una visione diversa come lo sguardo di un padre che deve donare le proprie attenzioni e cure a chi le chiede e ne ha bisogno e non come chi considera i bisogni altrui solo come opportunità di guadagno e numeri!
Una visione, che se percepita avrà una forza non paragonabile a nessuna regola di marketing ben eseguita ! 

La mia ricetta:

Mettete insieme testa e stomaco e mescolate bene, aggiungete un pizzico di curiosità, contaminate con l’innovazione e spolverateci sopra anche il confronto… mettete tutto insieme fate fermentare per diverse notti. e voilà consumate giornalmente a lavoro 😂

Scusate lo sproloquio sono le due di notte ed è agosto vorrei semplicemente condividere con voi le mie intuizioni/ricette che ritengo essere utili da apportare nella pratica clinica. 

Spero di saperle trasmettere anche a voi!  🤓🤓

Terza regola leggete confrontatevi e se vi va fatele vostre, e vi raccomando mettetemi un 👍
p.s. tutte le vostre modifiche apportate se costruttive saranno pane per le mie prossime ricette ☺️

Tornando seri 🤓 cercherò di raccontarvi ciò che da noi ha fatto la differenza e che funziona, rendendovi partecipi di un mio pensiero e di alcune mie esperienze di vita legate a considerazioni che ho rubato attraverso la quotidiana osservazione di eventi positivi o negativi, e che proprio perché facenti parte della vita quotidiana sono veri ! 

  1. Il tempo 

  2. Valore e percezione

  3. La guerra dei servizi

 1) Il tempo come il bene più prezioso ! 

 

“Uno scorrere inesorabile durante il quale l’unica cosa che possiamo fare e renderlo utile e piacevole”.

È sempre sbagliato dire non ho tempo piuttosto sarebbe coretto ammettere non so gestire il mio tempo 🤷🏻‍♂️.
La quantità del tempo non è una variabile ⏱, ma  tutto ciò che c’è intorno ad esso è variabile e questo è quello che determina la sua specificità.
Mi sono sempre battuto per risparmiarne un pò: pensate che dall’inizio della attività avevo calcolato un risparmio di tempo intorno alle 3 ore mensili solo immergendo in acqua calda il provvisorio in fase di ribasatura!!!
Si, preparando acqua calda intorno ai 70° gradi una volta miscelata la resina provvisoria immergendola all’inizio 3 secondi ribasavo per 10 secondi e lo rimmergevo per altri 3 secondi per poi inserirlo l’ultima volta sui monconi, questa procedura riduce il tempo di indurimento di circa tre minuti,
Bè! moltiplicato per quattro volte al giorno, fa 12 minuti al giorno  per 4 volte a settimana fa 48  minuti a settimana per quattro settimane 192 minuti  se sono circa tre ore! Meditate!💆‍♂️
A volte rimaneva il problema dell’acqua calda ma io avevo una splendida macchinetta del caffè che faceva anche acqua calda. Anche se oggi le cose sono cambiate da noi facciamo chairside, a volte capita che il provvisorio pre limatura deve essere ribasato  questa procedura viene ancora eseguita! e tutte la assistenti 🚴‍♀️ quando io chiedo di prendere la resina loro prendono anche acqua calda. 

Quarto consiglio individua procedure e processi che possono farti risparmiare tempo e standardizzali.
Ora questa è la più semplice delle procedure e voi pensate che mi sia fermato qui?
Ora se avete capito il concetto che il tempo è il bene più prezioso che abbiamo, perché non ci aspetta ma scorre inesorabilmente, la mia risposta è No!
Voglio raccontarvi un  esperienza fatta in una sala d’attesa, dove lì il tempo scorre inesorabile d’altronde la parola lo suggerisce… attesa!😱
Da quella esperienza ho capito che il termine sala d’attesa sembra essere coniato dai vecchi baroni, che quello spazio sterile e pieno di malumori, ansie  e lamentele diviene un raccoglitore di disagio che precede la visita o una cura e che secondo il mio punto di vista è inadeguato e senza senso! mica il problema della gestione del tempo è solo di noi clinici?🤨

Mia moglie mi chiese di accompagnarla da un pediatra “privato” per mio figlio che aveva dei sintomi strani di gastroenterite e vomito ricorrente ! Decisi di accompagnarla oltre l’apprensione per i sintomi di mio figlio anche perché volevo conoscere il collega, mi avevano parlato bene di lui ! Arrivati c’era  una stanza di 3 mt per 2.5 mt senza condizionatore (era il mese di luglio ) non c’era un giornale manco a pagarlo, per l’accesso al bagno si doveva chiedere a lui perché collocato in un corridoio chiuso da una porta non c’era una segretaria!🙄 

Ad aspettare il collega c’erano già tre persone che a loro detta aspettavano già da 20 minuti, all’interno dello studio per la visita non era entrato ancora nessuno e qualcuno disse il dottore è a telefono ! sarà successo qualcosa ! Dopo altri 5 minuti entro nella sua stanza un po’ sudato con aria stufa facendo cenno di entrare al prossimo😑. 

Dopo un minuto dall’entrata della mamma con un bambino piccolo una telefonata impegnò il collega che esce dalla stanza tra le cose che riuscì ad origliare scandì bene: “ ma lei la vuole vendere? “  fu chiaro che si trattava di una compravendita  e comunque di suoi affari personali …😶 ma quella telefonata lo impegnò altri 15 minuti in una serie di imbarazzi e lamentele varie passarono i minuti più produttivi della mia vita non lavorativa durante i quali mi immersi completamente nei miei pensieri che frustrati e frustati da un misto di rabbia e dispiacere rammarico e rancore entrai in un subconscio formato di un parallelo alternativo a quello che stavo vivendo !😥

Ricordate gestione del tempo! 😏

Dopo essersi liberato dal telefono si liberò velocemente dei pazienti effettuando delle visite che durarono 3 minuti la prima 4 minuti la seconda nel frattempo la terza persona se ne era andata nell’impossibilità di chiedere quanto tempo dovesse aspettare ancora, quindi tocco a noi, una stretta di mano veloce e un anamnesi con lo sguardo rivolto al cellulare due domande: da quanto i sintomi? con che frequenza ?  chiese a mio figlio di salire sul lettino effettuando una palpazione dell’addome come il peggior medico sapesse fare, nel toccargli l’addome, Michele sorrise e lui si arrabbiò come se quell’attimo di serenità gli faceva perdere tempo! gli annuso l’alito e tiro la sua sentenza: ha uno stato chetoacidosico dategli da mangiare degli zuccheri gli prescrisse delle vitamine e la visita fini li. Nelle parole la sua fretta di terminare la giornata lavorativa e di congedarci frettolosamente. lo pagai per la visita e già sapevo che erano 30 euro  e per quanto fosse un prezzo accessibile pensai che comunque era una truffa.

Oggi mi dico ! Grazie  a quella bellissima esperienza! Ho sbloccato la mia mente 🧘‍♂️ e spesso mi immedesimo negli altri e nei servizi che offro per capirne i limiti e cercare di stravolgerli, la nostra sala d’attesa oggi si chiama “attesa zero” ovvero un luogo di transito prima della clinica dov’è non esiste far attendere neanche un minuto e se anche ci fosse l’attesa il tempo viene reso utile e di qualità poiché ricco di servizi utili! 

L’attesa zero rimane l’innovazione che durante i nostri corsi crea più attenzione curiosità ma anche disagio, poiché per attuarla occorre una catena di eventi organizzativi in cui tutti gli anelli hanno la stessa importanza! 😌 Spero per te, di riuscire a trasferirtela in futuro così da portarla nella tua struttura così come hanno fatto le decine di colleghi e non solo odontoiatri che ci frequentano.🤓

Intanto segnati questo :

  1. lavora sul rispetto del tempo di attesa poiché se rispettiamo il tempo altrui questi ci penserà due volta prima di bucarci un appuntamento.
  2. Migliorare la qualità dell’attesa se mai ci fosse facendo percepire che il tempo di attesa è di qualità offrendo qualcosa che ne aumenti il valore, migliorare la qualità del tempo né riduce la durata percepita poiché il tempo verrebbe vissuto come bello e non come una perdita.
  3. Fornire servizi per migliorare e rinforzare i punti precedenti , ed arrivare ad ottenere dal paziente un anticipo sull’orario 

Quinta regola rispetta il tempo degli altri e loro rispetteranno il tuo.

 

2) Valore e  percezione

Vi siete mai chiesti cosa percepiscono i pazienti di quello che fate?

Cosa gli rimane del valore emozionale alla fine della seduta clinica ? 

Tranquilli non è roba new age, sono un collega e faccio clinica, semplicemente nel mio processo di contaminazione ho dovuto dare ragione alla mia psicomoglie e accettare che l’emozione migliora e arrichisce qualsiasi cosa. 🤷🏻‍♂️

Anche io all’inizio della mia attività pensavo di vendere  una prestazione clinica , la migliore che io riuscissi ad effettuare e la stessa  dovesse necessariamente produrre maggiore valore  percepito ! Ma in realtà non è così !😕

Ricordatevi che quando offriamo un servizio stiamo offrendo nello stesso istante le nostre competenze ed il nostro tempo ma allo stesso modo ci stiamo appropriando del tempo del paziente! Ora qualsiasi sia il motivo o il tipo di prestazione  una semplice otturazione una terapia canalare  un estrazione un impianto etc quello che sarà cambiato alla fine saranno due cose :
Gli effetti della nostra prestazione ( certo meglio 10 faccette che un estrazione di un molare del giudizio).

Le variabili che avverranno durante il trascorrere del tempo della seduta! 

Mi spiego meglio : sul primo punto penso non ci sia da discutere, i sorrisi che produciamo, i dolori che risolviamo sono l’analogo del prodotto di una azienda, più ne produciamo più vinceremo sul mercato!   

Ma mentre le aziende producono  prodotti in cui il loro valore  è percepita solo nel prodotto quando si parla di servizi il valore ne è determinato anche dalla percezione durante l’esecuzione.

Elevare il valore percepito sarà quell’arma in più rispetto al vostro concorrente a parità di prestazione eseguita. 

Potrei farvi tanti esempi sarebbero tutti utili ma già non ho il dono della sintesi … poi in un articolo ! 🤐

Mi limito a chiedervi secondo voi un ristorante guadagna stelle solo per i prodotti che lo chef cucina o per tutte le attenzioni che mettono nella presentazione del piatto e nella cura della sala?  🧐

Il successo dipende da tutta la squadra in egual modo ed un piatto stellato presentato raccontato servito come in uno Smart food non avrà lo stesso valore !

Pensate …🤔

 

3) La guerra dei servizi

Un servizio, è un utile funzione  che determina una serie di benefici di cui l’effetto migliore è dilatare il tempo.
Non c’è la faccio a non raccontarvi un mia esperienza sui servizi questa volta 😁.
Qualche anno fa mi capito di fermarmi al negozio di una fruttivendola del paese dove vivevo, Ottaviano in quel esercizio non ci entravo da quasi  30 anni!  e mi ricordo che mia mamma mi mandava a prendere la verdura la frutta e gli odori quasi ogni settimana. I miei ricordi erano positivi un profumo di spezie hanno sempre avuto posto nella mia memoria ed ogni volta che mi capitava di entrare in una frutteria o posti simili  il profumo delle spezie mi risveglia  i ricordi della mia infanzia.
Bene quando ci sono entrato l’ultima volta avevo i bambini in macchina con me e una telefonata di quelle che fanno le mogli mi obbligo a fermarmi, e sorpresa!😃
Dopo i convenevoli saluti, sai non ti vedo da parecchio e cose simili la mia attenzione era sul banco di vendita dove non c’erano solo le verdure fresche ma un banco frigo dove erano state anche cucinate e condite pronte per mangiarle!😁
Accanto alla frutta fresca confezioni di frutta già sbucciata  e tagliata in forme simpatiche dei personaggi Disney  in comode vaschette da merenda per bambini !🤣
Feci i miei complimenti ! E Laura la figlia della fruttivendola mi disse che aveva preso lei in gestione il negozio che un tempo era della madre e che la sua idea  era venuta da un viaggio a Barcellona visitando i mercati tipici come la bocheria ! In questi luoghi non si fa solo la spesa ma le persone mangiano o commissionano cuochi dove poi ritirano pietanze già cucinate con ottimi ingredienti a buon prezzo ed il prezzo si riduce ancor di più  per il tempo guadagnato facendo fare a qualcun altro qualcosa che non potremmo fare! ( ha la delega !😆)
D’altronde  dove vivete, non avete notato un aumento degli esercizi dove si vendono piatti cucinati e da portare a casa?
Be se non c’è ne sono vi consiglio di investire!😆
Poi mi disse ? Ma dottore se avete bisogno di altro chiedete pure !
Ed io ; in che senso ? Facendo una faccia alla Verdone 🙄 che tra le faccine degli emoticon non esiste ancora !
Le : se le occorrono le sigarette mando il ragazzo a comprarle il tabacchi e qui a fianco e se deve pagare bollette la prossima volta le porti, io ho una corsia preferenziale, così lei può passare più tempo qui nel negozio 🤑.

Vabbè ragazzi vivo a Napoli qui la fantasia dilaga 😂😂😂.

In quell’istante cercavo di stare tranquillo e tante cose mi affioravano  nella mia mente arguta è diabolica 😈

Ci sarebbero tante considerazioni da fare adesso mi limito a questa: un semplice esercizio che vendeva frutta e si è saputa  evolvere così tanto che è riuscita non solo a migliorare i servizi direttamente collegati al suo prodotto, ma a sfruttare a suo favore quelli che aveva vicino prendendosi l’unica cosa che poteva prendersi in più cioè il tempo! 

Ritorniamo all’odontoiatria ! 

Sesto consiglio ricorda di delegare… però aspetta impara prima a farlo io pensavo di saperlo fare ma la mia psicomoglie mi ha rimesso sui banchi a studiare🤨🤨 e finalmente adesso 💪💪.

Riuscite a pensare a quanti servizi possiamo aggiungere alla nostra ?  

In quell’ora in media in cui i pazienti passano allo studio di quante cose possono aver bisogno?  Volete che vi racconto tulle le mie visioni ?☺️  Qualcuna ve la racconto ! 

Siamo già passati : Dalla sala d’attesa ad attesa zero ma in futuro ci sarà la “sala inattesa” .

Dove grazie alla tecnologia, ed il mondo digitale e le app, potremmo aiutare a fare la spesa online, spedire ricette mediche, pagare bollette, aiutare a compilare moduli noiosi. E non solo servizi online ! Credimi c’è ne sono tantissimi.

In futuro le migliori aziende saranno quelle che avranno più servizi, che in tema marketing sono considerate l’attrazione dei pazienti.
Concetto semplice più i pazienti restano con noi più hanno bisogno di noi come parte integrante della loro esistenza. 😉

Il marketing tirato fuori dalla clinica dai nostri umori, paure, quello può farci migliorare, sicuramente studiando la comunicazione ma non  seguendo una ricetta scritta per una categoria  in modo standard. 

Mi farebbe piacere conoscerti da vicino la crescita professionale è sempre stato il mio motore, trasferirlo agli altri è lo stimolo a far crescere sempre di più la disciplina che più amo l’odontoiatria.

 

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