Anche per i puzzle e richiesto un apprendimento, figuriamoci per la chirurgia!
L’esperienza è il miglioramento dell’apprendimento motorio! 😀
In ogni campo che si consideri, la bravura motoria nell’esecuzione di un atto dipende dall’esperienza di chi lo esegue.
Non esistono pianisti nati, dattilografi nati, artisti con doti esecutive innate o qualsiasi voglia mestiere dove vengono utilizzati movimenti fini e che quindi venga impegnata la corticale cerebrale senza che questi abbiano avuto l’esperienza necessaria l’esercizio ad eseguire in maniera perfetta quell’atto motorio.
Infatti, dopo un numero di volte e dopo svariati errori e prove il cervello svilupperà quell’esperienza necessaria ad eseguire in maniera perfetta quei movimenti, rendendo la volontà sempre meno importante.
Ovvero diverrà quasi automatico
Come portare la macchina
Suonare uno strumento musicale
O giocare a tennis per esempio.
Ora come facciamo noi chirurghi a praticare la chirurgia qualsiasi essa sia senza un adeguato allenamento? 🤨
Il guaio è come facciamo allenamento? 🧐
Considerando che gli interventi odontoiatrici sono tutti singolari e pieni di variabili per un odontoiatra alle prime armi non si può pensare che la prima volta sia perfetta ! 🤷🏻♂️
Non si sta premendo una tastiera come nel caso di un pianista ma si ha a che fare con tessuti vitali dove ogni azione determina un cambiamento che speriamo non diventi un danno iatrogeno! 😩
Per alcuni interventi seguendo una logica di intervento in punti ci possiamo semplificare la vita.
Ma in interventi più complessi dovremmo avere una strategia per migliorare il nostro apprendimento motorio.
Lo studio degli interventi è essenziale !
Guardare i tutorial su interventi simili e utilissimo!
Anche frequentare corsi di chirurgia su cadavere o testa di maiale, può certamente aumentare le capacità motorie.
Infine il numero delle volte che si esegue una procedura ne affina la tecnica.
Quello in cui parlo in questo articolo è una tecnica di pianificazione da attuare nei casi di necessità di rigenerativa verticale e/o orizzontale associata o meno a inserimento implantare, ma può essere utilizzata anche per altri interventi in cui è richiesto uno studio minuzioso. Viene eseguita su modellino 3d del paziente e può essere associata all’utilizzo di tutti i tipi di membrane da quelle riassorbili a quelle non riassorbibili.
In un altro articolo ho sottolineato più volte l’importanza della pianificazione chirurgica come strumento per il potenziamento non solo dell’attività chirurgica ma anche come strumento di marketing per aumentare il valore della percezione della prestazione clinica.
Ti consiglio di leggere quell’articolo dove troverai numerosi spunti sul tema generale della pianificazione,
ma in quest’articolo il tema è:
la pianificazione su un modello tridimensionale.
Un laboratorio di chirurgia dove eseguire esercizio motorio per effettuare l’intervento su modello fisico pianificato in precedenza attraverso i software.
È una palestra per migliorare la pratica per eseguire l’intervento in via preliminare come esercizio e rinforzo dell’apprendimento motorio prima del vero intervento sui tessuti vitali .
In molte strutture all’avanguardia esistono già da anni dei reparti in cui si rendono più efficienti gli interventi con particolari rischi ed i chirurghi esperti praticano l’intervento prima nella replica dell’organo abbassando così gli eventuali rischi ed errori!
La start-up tecnica EchoPixel per esempio ha creato un laboratorio virtuale per permettere agli studenti di medicina e ai medici stessi di fare pratica su rendering 3D degli organi.
Nulla di nuovo oggi!
Io pratico questa tecnica da circa 5 anni con molti vantaggi un consiglio noto a tutti è quello di utilizzare all’inizio della carriera solo membrane riassorbibili, questo per ridurre i rischi di deiscenza i scoperture capirete che se capita ad una bella griglia in metallo o in PTFE e ben diverso ! 😫
Questo è vero ma passare da una membrana riassorbibile ad una non riassorbibile di qualsiasi natura è ben diverso.
Bene, con questa tecnica esiste la possibilità di un passaggio intermedio semplificato !😁
Ovvero utilizzare una membrana riassorbilibile ma rigida che ha delle caratteristiche che si avvicinano di più alle m. non riassorbibili, da utilizzare insieme a pin di ancoraggio anche esse riassorbibili ! Come pin o viti in osso o/e il PGLA o colla di fibrina.
Cosa cambia in questi interventi?
Be utilizzando una membrana riassorbibile non saremmo costretti ad intervenire per rimuoverla (un intervento in meno).
Potremmo affinare la nostra tecnica sulla gestione dei tessuti molli perché avremmo il massimo del tempo a disposizione per questa fase visto che le altre le eseguiamo nel nostro laboratorio di chirurgia ovvero sul modellino 3d !
Quali sono o vantaggi ?
Primo tra tutti:
serenità operativa, il realizzare l’intervento più volte metterà più sicurezza.
La prima volta verrà realizzato durante la pianificazione software e verranno fissati i limiti anatomici è costruito già un piano d’azione.
La seconda volta con il modello 3d alla mano sarà possibile:
- Modellare le membrane
- adattarle al difetto
- individuare i punti di accesso e fissaggio
questo ci permetterà di guadagnare tempo da dedicare durante l’intervento al paziente, alla gestione dei tessuti molli che rappresenta la fase più delicata per la passivazione della tensione dei lembi ! 😉
Risolvere in una sola seduta casi come questo
La tecnica può essere anche utilizzata in chirurgia estrattiva dove uno dei problemi ad esempio e dover decidere se separare o meno un elemento dentario e dove!
Poiché a volte le immagini della Tac con sono precise e dettagliate. Non sarebbe bello avere nelle mani l’elemento da sezionare per l’odontectomia prima di farlo così da misurare lunghezza, numero, direzione e profondità di sezione? Per non parlare poi delle questioni medico legali collegate.
Ho un corso all’anno su questa tecnica perchè prepararlo è impegnativo ma spero che se almeno non riuscirai a frequentare il prossimo corso ti sarà stato utile quest’articolo.
Clicca qui se sei interessato all’argomento!
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